I
FATTI ed i documenti=
1993-1995 =A confine con la nostra
azienda, nella medesima area cortiliva, esiste da sempre un piccolo
fabbricato uso stalla e fienile di circa 30 mq, alto circa 5 metri,
di proprieta' di altre persone non residenti. In queglii anni, il fabbricato
viene ampliato su tutti i lati con tettoie aperte, opere apparentemente
precarie, per tenere coperto del fieno. Allo stesso scopo, viene costruita
ex-novo una tettoia dove prima c'era un prato.= tutte queste opere a
distanza non regolare dal nostro confine. I rapporti con i vicini sono
pero' molto buoni, la tipologia e la destinazione d'uso di questi ampliamenti
non ci preoccupa, e non ci interessa quindi verificare se i vicini hanno
ottenuto o meno le necessarie autorizzazioni
prima di fare i lavori.
1999-2000 = I rapporti con il
vicinato sono cambiati, ma non ci sono ancora motivi di litigare, nonostante
quelle che erano tettoie per il fieno siano diventate ricoveri per animali,
a distanza comunque non regolare dal nostro confine. La tolleranza prevale.
Nel 1999 una parte dell'ampliamento realizzato nel 1994 riusciamo anche
a convincere i vicini a demolirlo, che dava fastidio ai movimenti dei
mezzi agricoli nel cortile, anche a loro....
2001 = Nell'estate i vicini decidono
di iniziare lavori di ristrutturazione di questo fabbricato ampliato
nel 1993-95. A lavori avviati, appare via via sempre piu' chiaro il
loro intento = trasformare il fabbricato e gli ampliamenti in un nuovo
fabbricato ad uso abitazione civile. A quel punto la nostra pazienza
raggiunge il limite = non siamo disposti a mettere in discussione la
tranquillita' ed il valore economico dei fabbricati agricoli,dove abbiamo
investito 20 anni del nostro lavoro, lasciando sorgere una altra abitazione
a pochi metri nello stesso cortile, dove siamo certi non ci sono le
condizioni urbanistiche per farlo.. Non siamo disposti a lasciare che
il cortile diventi un condominio. Chiediamo spiegazioni e garanzie ai
confinanti senza coinvolgere nessuno, per oltre 18 mesi di estenuante
trattativa privata, senza alcun risultato fino all'autunno 2002.
2002= Le intenzioni dei vicini
non sono cambiate, la tranquillita' ed il valore dei nostri immobili
sono sempre piu' a rischio. In settembre, almeno per fermare ulteriori
lavori, non abbiamo altre alternative che chiedere all'Amministrazione
di vedere le concessioni rilasciate ai vicini, con un nostro dettagliatissimo
esposto fotografico sui lavori effettuati fino a quel momento.(click)
Abbiamo cosi' immediatamente certezza che tutto quello che e' stato
fatto da loro dal 1993 in avanti e' avvenuto senza alcuna autorizzazione
comunale = sono tutti lavori abusivi.
Come del resto noi sospettavamo da tempo, vista la loro tipologia...(click)
L'Amministrazione
effettua quindi un sopralluogo in ottobre, e ci risponde che ha quindi
avviato un procedimento a loro carico (click).
Il procedimento si conclude con una ordinanza di ripristino dei luoghi,
da eseguirsi entro il 28 febbraio 2003. Alla fine di dicembre 2002 noi
chiediamo formalmente l'accesso agli atti nella cartella di questo procedimento,
ritenendo di averne necessita' per difendere interessi giuridicamente
rilevanti (click).
2003= Nel
gennaio 2003, per ritorsione i vicini scrivono anche loro all'Amministrazione
(click). Una
lettera in cui chiedono di accedere anche loro agli atti su tutto
quello che abbiamo costruito noi negli anni. Le loro motivazioni sono
pressapoco queste "visto che hanno costruito tante cose, puo'
darsi che abbiano fatto qualcosa di diverso dal previsto". Che
cosa potremmo aver fatto di irregolare loro non lo sanno e non lo
dicono, e noi riteniamo quella loro lettera assolutamente priva di
elementi utili all'Amministrazione perche' questa debba sospettare
nostri eventuali abusi, e determinare quindi dispendiosi sopralluoghi.
Soprattutto, gran parte dei controlli che loro chiedono vengano fatti
riguardano nostri fabbricati lontani dal loro confine, quindi una
richiesta di accesso agli atti priva delle indispensabili motivazioni
giuridicamente rilevanti per essere considerata. Una lettera che chiunque
potrebbe scrivere identica chiedendo, anche senza elementi da dimostrare,
un controllo a casa di qualsiasi cittadino abbia avuto una concessione
edilizia.
La legge prevede inoltre che una richiesta di accesso agli atti vada
comunicata alla controparte= l'Amministrazione si guarda bene dal
farlo con noi, e cosi' noi nemmeno ci preoccupiamo, le concessioni
le abbiamo sempre chieste tutte, tramite il miglior geometra della
zona, siamo a posto.
Noi comunque scriviamo alla Sig.ra ed al Comune tutti i chiarimenti
che lei chiede in una lunga lettera alla meta' di febbraio (click)
Nel frattempo, la Comunita' Montana, l'altro Ente al quale i confinanti
hanno scritto la medesima lettera per le questioni di vincolo idrogeologico,
rispedisce al mittente la richiesta con risposta negativa in quanto
priva di elementi atti appunto a dimostrare interessi giuridicamente
rilevanti (click)
Ma in Comune a Pavullo la pensano diversamente su questa lettera,
che scatena la fantasia del funzionario dell'Amministrazione incaricato
di queste questioni, il quale si ritiene in obbligo di precipitarsi
nella nostra azienda a controllare tutto quanto possibile.
Le cose immediatamente si complicano ancora di piu'
Ci
sono infatti tra noi ed il Comune contrasti in corso su altre
vicende (vedi pagine relative)
e all'Amministrazione a questo punto, anche se non glielo hanno
spiegato in nostri vicini, per come la vediamo noi non gli pare
vero di avere un motivo per venire a verificare che tutto a
casa nostra sia esattamente come concessionato. Chissa che qualcosa
di diverso non si trovi....
Vengono cosi' compiuti, ufficialmente a seguito di quella lettera,
tra la fine di febbraio e i primi di marzo 2003 due lunghi sopralluoghi
nella nostra azienda.
Il funzionario dell'Amministrazione verifica con pignoleria
tutte le misure di tutti i nostri immobili, allo scopo di escludere
che ci siano differenze con le tante concessioni che abbiamo
avuto negli anni. Chiede ed ottiene anche di entrare in tutti
i locali aziendali allo scopo di verificarne la destinazione
d'uso.
Insomma, un sopralluogo che piu' accurato noi non potremmo immaginare....
e che immaginiamo non sia mai stato fatto da altre parti a Pavullo
(vedi alcune cose in giro che
ad esempio nessuno vede)
Chiunque abbia costruito qualcosa sa' che alla fine dei lavori,
nonostante la piu' buona volonta' dei geometri, qualcosa sfugge
sempre, e cosi' qualche differenza viene infine trovata. Sono
differenze assolutamente risibili e che non si configurano come
sostanziali, le superfici utili edificate e le destinazioni
d'uso sono rispettate. Qualche cm spostato in una parete interna
del caseificio, un tetto con una pendenza diversa, soprattutto
le modifiche alla tettoia dell'ovile che avevamo gia' comunicato
noi di aver chiuso con pannelli di legno da qualche giorno stanchi
di attendere la concessione richiesta a quello scopo, bloccata
con quelli che noi riteniamo pretesti...... Ma queste differenze
sono sufficienti secondo il comune per disporre l'archiviazione
di tutte le concessioni ed autorizzazioni da noi richieste con
costosissime pratiche, ed ancora inevase, e l'ordine di sospendere
i lavori. Noi contestiamo tutto replicando nei dettagli, ma
non riceviamo risposte degne di questo nome, e allora i lavori
li facciamo lo stesso. Vedi dettagli
e documenti nelle pagine relative .
Visto il trattamento che ci viene riservato, rimaniamo con il
dubbio se sia meglio richiedere tante costosissime concessioni
edilizie, a rischio di sbagliare poi qualche minima misura sulle
carte, o invece costruire senza alcun permesso e disegno, che
cosi' di sicuro non ci saranno errori......... |
Lasciamo
le questioni che riguardano le pratiche per le nostre costruzioni
nelle pagine relative e torniamo
ad occuparci degli abusi commessi dai vicini.
Alla fine di febbraio 2003, scadenza dell'odinanza n.269 del 25 nov
02, il ripristino dei luoghi NON e' stato rispettato dai vicini. A
Marzo nemmeno , ad Aprile pure , e cosi' in avanti. A Luglio 2003
chiediamo quindi di nuovo con una lettera al Comune l'accesso agli
atti, e spiegazioni sul fatto che l'ordinanza non e' stata fatta rispettare.
(click)
Ma nessuno del Comune ci risponde per tranquillizzarci che tutto quello
che doveva essere fatto e' stato fatto, lasciandoci pieni di dubbi
al proposito.
A Novembre 2003, le cose non sono cambiate, i
fabbricati abusivi dei nostri vicini sono ancora al loro posto e le
destinazioni d'uso agricole originali non sono state ripristinate. I
nostri vicini non ci hanno mai chiesto l'assenso per la eventuale regolarizzazione
delle opere costruite a distanze non regolari dal nostro confine, assenso
che noi saremmo anche disposti a dare pur di chiudere le questioni e
finalmente chiarire le cose.
E cosi' chiediamo un appuntamento con il funzionario comunale incaricato
per esercitare il nostro diritto di accesso agli atti, che avevamo sempre
e solo chiesto senza pero' metterlo in pratica. Ma quando siamo ricevuti
e ci troviamo nell'ufficio, il funzionario comunale si rifiuta di farci
vedere la documentazione presente nella cartella successiva al dicembre
2002. Sostiene che non esiste la nostra richiesta di accesso agli atti
di Luglio 2003. Inutili le nostre immediate proteste e il nostro invito
a verificare seduta stante presso l'ufficio protocollo comunale l'esistenza
della nostra richiesta. Usciamo dall'ufficio senza poter sapere cosa
ha fatto l'Amministrazione dopo che e' scaduta l'ordinanza di ripristino,
veramente arrabbiati. Mezz'ora dopo essere usciti dal suo ufficio gli
facciamo avere copia protocollata della nostra richiesta, che lui diceva
non esistere, ma anche questo non serve comunque per essere convocati
di nuovo e vedere nella cartella quel che e' successo.
Noi abbiamo quindi l'impressione che forse il funzionario non ha piacere
a mostrarci quel che forse dovrebbe esserci ma forse non c'e' nella
cartella, e non insistiamo piu'. Decidiamo di aspettare ancora, magari
gli serve ancora tempo..
2004=
Siamo gia' alla fine di Marzo, ma le cose a Casa Capuzzola sono
ancora esattamente come erano nel settembre 2001. Dell'ordinanza di
ripristino dei luoghi scaduta a febbraio 2003 NON rispettata dai nostri
vicini nessuno dell'Amministrazione pare preoccuparsi.
Nel frattempo, una nostra nuova diversa richiesta di autorizzazione
di ottobre, per una cantina esistente, rimane inevasa presso l'ufficio
edilizia senza valide giustificazioni (vedi
pagine relative) e nessuno si preccupa di comunicarci quando verra'
sbloccata, nonostante i nostri solleciti verbali .
E cosi' noi perdiamo la pazienza di nuovo, e scriviamo ancora al Comune,
chiedendo per l'ennesima volta l'accesso agli atti nella cartella dei
nostri vicini, e di avere spiegazioni sui ritardi. (click)
L'Amministrazione NON ha ancora risposto a questa nostra ultima lettera.
Forse sbagliamo, ma la nostra impressione e' che i vicini aspettano
di poter utilizzare il condono edilizio nazionale varato nel 2003 per
poter sistemare la questione a loro favore e regolarizzare gli abusi
fatti a nostro danno, e l'Amministrazione per questo li lascia in pace.
O forse ci sono altre motivazioni che noi non vediamo; magari se l'Amministrazione
si degnasse di rispondere alle nostre domande potremmo anche cambiare
idea e stare tranquilli che invece quello che dovevano fare lo hanno
fatto......
2005=
Passa un intero anno, nel quale piu' volte sollecitiamo l'Amministrazione
ad intervenire per far rispettare la sua ordinanza di ripristino dei
luoghi, ma non succede assolutamente nulla. Le cose rimangono esattamente
cosi' come sono dall'ottobre 2002, senza che l'ordinanza scaduta nel
febbraio 2003 venga fatta rispettare. Un bell'esempio di coerenza politica
con i loro colleghi di coalizione, che a Bologna intanto gridano allo
scandalo contro il condono edilizio "Berlusconiano".
2006= Siamo a Febbraio. Sono passati
tre anni da quando il tempo massimo concesso dall'Amministrazione per
ripristinare i luoghi e' scaduto, senza che sia pero' stato fatto nulla
dai nostri vicini. L'Amministrazione se ne e' forse scordata, nonostante
le nostre lettere? Un tempo non c'era qualcosa nel codice penale a proposito
di quei funzionari pubblici che vengono meno ai loro doveri ? Forse
non c'e' piu', visto che sono tutti cosi' tranquilli......................
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