I FATTI ed i documenti=
3 ottobre 2003 = Presentiamo
al Comune di Pavullo una formale richiesta di Autorizzazione Sanitaria
per l'attivita' di CANTINA da sempre esistente in azienda (locali
per la trasformazione di uva in vino), in quanto non riusciamo piu'
a consumare tutto il vino prodotto ed abbiamo intenzione di vendere
in futuro le eccedenze direttamente al consumatore insieme al miele,
al formaggio e alla carne di agnello. La nostra domanda e' completa
di tutta la documentazione prevista (Pianta planimetrica, relazione
tecnica) a cui aggiungiamo per sicurezza altri documenti che immaginiamo
possano servire agli uffici (dichiarazione conformita' impianti elettrico
e gas, autocertificazione circa l'eta' di costruzione del fabbricato
e l'utilizzo da sempre di quei locali come cantina per il vino, svariate
fotografie che dimostrano le caratteristiche dei locali esistenti).
Questa richiesta stante le norme dovrebbe essere evasa dal comune
nel termine di 60 giorni, quindi entro il 3 dicembre 2003
10
novembre 2003 = Arriva dal Comune una raccomandata (prot. 21708
del 10.11.03) nella quale l'Amministrazione interrompe il termine
dei 60 giorni. Ritiene infatti che nella documentazione manca il certificato
di agibilita' dei locali. Siamo contemporaneamente diffidati dall'
iniziare o continuare tale attivita' in mancanza di Autorizzazione.
11-15 novembre 2003 = Sono giorni
di innumerevoli contatti telefonici con il responsabile dell'ufficio
incaricato del procedimento, al quale facciamo notare che stante l'epoca
di costruzione dei locali (certificata oltre che dalla nostra dichiarazione
anche dall'iscrizione del fabbricato tra i fabbricati storici nel
Prg comunale) il certificato di agibilita' non serve. Alla fine ci
comunicano che hanno verificato meglio, il certificato di agibilità
non serve, ma comunque serve un sopralluogo dell'ufficio edilizia.
Bene, diciamo noi, ma a questo punto il termine dei 60 giorni e' stato
erroneamente sospeso e il conteggio deve riprendere da dove si e'
interrotto. Insomma, non ci interessa se vi siete sbagliati, l'importante
a quel punto e' che la pratica vada avanti........
30 novembre 2003 = Ci arriva
per conoscenza una lettera (prot. 23062 del 28.11.03) nella quale,
come da accordi telefonici, l'ufficio comunale incaricato del procedimento
chiede all'ufficio edilizia e all'AUSL un sopralluogo nei nostri locali
per verificare i requisiti igienici-strutturali della cantina.
18 dicembre 2003 = Un funzionario
dell'AUSL viene in azienda, visita la cantina e verbalizza il parere
positivo per l'attivita' richiesta. In data 7 gennaio arriva la nota
spese dell'AUSL di 65 euro per il sopralluogo, che noi immediatamente
paghiamo.
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Gennaio -
febbraio 2004 = A questo punto, pensavamo che arrivasse l'Autorizzazione
Sanitaria, anche perche' il 3 dicembre (data ultima per il procedimento)
cominciava ad essere lontana. Non arrivando, cominciamo a telefonare
all'ufficio, che pero' ci dice che senza il sopralluogo dell'ufficio
edilizia non puo' rilasciare l'autorizzazione. Noi non abbiamo niente
in contrario che venga fatto un sopralluogo, se e' indispensabile
(nella cartella c'e' comunque tutto quel che serve...), ma che questo
venga fatto in fretta, visto che il termine ormai e' scaduto da mesi.
Ci promettono che ci faranno sapere presto, ma nessuno telefona e
nessuno si fa vivo in azienda per il sopralluogo.
15 marzo 2004 = A questo punto
ci sentiamo veramente presi in giro. Se telefonare non serve, scriviamo
una lettera. Sono passati 100 giorni dalla data ultima entro la quale
doveva essere rilasciata l'autorizzazione, e ancora non abbiamo idea
quando e come l'autorizzazione verra' concessa. Chiediamo quindi con
la nostra comunicazione prot. 4524 del 16.03.04 di sapere i motivi
che impediscono il rilascio della autorizzazione, le motivazioni che
impongono il sopralluogo dell'ufficio edilizia e le ragioni di questo
ritardo.
01 aprile 2004 = Non e' un pesce
d'aprile, arriva una replica dell'ufficio preposto (prot. 5199 del
25.03.04) nella quale si dice che l'autorizzazione sanitaria e' ferma
perche' manca il sopralluogo dell'ufficio edilizia, ed il parere dell'AUSL
lascia al comune l'accertamento delle questioni in materia urbanistica.
Non si dice perche' serve il sopralluogo, e soprattutto non ci spiegano
le ragioni dei ritardi. Noi replichiamo telefonicamente che doveva
essere loro cura sollecitare l'ufficio edilizia a fare immediatamente
il sopralluogo, visto che comunque i tempi per il rilascio andrebbero
rispettati, non e' una questione che non lo riguarda.
02 aprile 2004 = Con un lungo
fax (prot. 5672 del 2.04.04) scriviamo al Sindaco, informandolo che
mancano anche su questa vicenda le risposte che abbiamo chiesto, ricordandogli
che siamo ancora chiusi per sdegno, ed invitandolo a fare qualcosa
al piu' presto affinche' quelle che noi consideriamo altre pretestuose
ed immotivate azioni penalizzanti la nostra azienda da parte dell'ufficio
edilizia (vedi le altre) vengano
rapidamente a cessare.
Lo informiamo anche della prossima realizzazione di queste pagine
internet, e la loro successiva pubblicita'.
23 aprile 2004 = Dopo la nostra
lettera del 2 aprile, alla quale mai riceviamo risposta, e dopo la
pubblicazione di queste pagine web, finalmente arriva la comunicazione
di andare a ritirare l'Autorizzazione Sanitaria. Nessun accenno ai
ritardi creati, giustificati inizialmente con la necessita' di un
sopralluogo dell'ufficio edilizia che pareva indispensabile, ma che
poi inspiegabilmente non e' stato fatto. Nessuna replica da parte
nostra. Speriamo si siano almeno divertiti.
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